Ultimi Tweet

Home » News » Fitopatologia » Principi di lotta biologica e naturale

Principi di lotta biologica e naturale

08nov2007

Così come in agricoltura, anche nelle aree verdi è possibile favorire i meccanismi naturali di controllo dei parassiti mediante opportuni interventi: la scelta mirata delle specie vegetali, la creazione di siepi, il mantenimento di strisce erbose non sfalciate, il lancio di ausiliari che predano o parassitizzano i fitofagi delle piante ornamentali.

lotta_biologica_2Nella sua concezione più classica la lotta biologica consiste nella conservazione e nell’uso degli antagonisti naturali esistenti nell’ambiente,con l’obiettivo di controllare i parassiti per mantenerli entro limiti inferiori alle soglie di danno. Essa può essere applicata attraverso due linee di azione fondamentali, vale a dire:

  • la protezione e il potenziamento degli antagonismi presenti in natura (lotta naturale);
  • l’introduzione nell’ambiente di agenti biotici (insetti, acari, nematodi, batteri, virus, funghi) che, inserendosi nell’ecosistema, ne divengono forza regolatrice di controllo, in molti casi durevole nel tempo (lotta biologica).

La prima linea di azione consiste nel realizzare attività indirizzate alla conservazione e all’aumento delle popolazioni dei nemici naturali dei fitofagi nell’ambiente (lotta naturale).

La seconda linea di azione consiste invece nell’utilizzo di agenti biotici (entomofagi in particolare) che vengono immessi nell’ambiente per controllare la popolazione di un determinato parassita. Le maggiori possibilità applicative si riscontrano nella lotta biologica contro gli insetti, attraverso l’impiego (lancio) di tutti quegli organismi che predano o parassitizzano gli insetti e gli acari fitofagi.

Entrambe queste tipologie di azione possono essere applicate in programmi di difesa biologica del verde urbano.

Anche in città la valorizzazione della lotta naturale è di fondamentale importanza per una gestione ecologica del verde ornamentale. Essa può essere realizzata, innanzi tutto, sfruttando l’azione di piante che consentono la moltiplicazione, l’alimentazione o il rifugio di insetti utili.

In particolare, preservando le siepi e mantenendo, dove possibile, strisce di piante erbacee spontanee non sfalciate, si incentiva la presenza d’insetti predatori e parassitoidi nell’ambiente e se ne favorisce il passaggio verso le piante ornamentali infestate.

Per informazioni: www.bio-consult.it