Ultimi Tweet

Home » News » Verde urbano » Manomissioni di aree verdi e alberate in occasione di lavori

Manomissioni di aree verdi e alberate in occasione di lavori

18dic2012

Esempio di prescrizioni

Note generali

1. L’ambiente urbano è notoriamente inquinato da numerosi fattori che limitano le naturali capacità di difesa delle piante rendendole estremamente soggette a malattie e fisiopatie. Ciò comporta una riduzione della durata del ciclo vitale dei vegetali presenti nelle aree urbane. In particolare i vari lavori di scavo, effettuati su sopraservizi e sottoservizi in prossimità di filari alberati, frequentemente vanno ad interferire con la chioma e con gli apparati radicali dei soggetti arborei.

Soprattutto i traumi alla parte sotterranea di un albero sono estremamente difficili da controllare e da valutare, sia al momento del trauma che nel tempo. Essi diventano fonte di gravi conseguenze, sia che le mutilazioni interessino le radici portanti che quelle assorbenti. Nel caso vengano recise le radici portanti, la stabilità meccanica risulta fortemente compromessa, con rischio concreto immediato, ma soprattutto futuro della salvaguardia della pubblica incolumità, a causa della possibile improvvisa caduta anche di interi alberi; quest’ultimo evento può comportare implicazioni giudiziarie di natura civile e penale anche rilevanti. Le mutilazioni inferte alle radici assorbenti provocano uno stress fisiologico non sempre superabile, comportando di conseguenza il rallentamento dell’attività fisiologica. Ne deriva che soprattutto durante il periodo estivo, i soggetti arborei così danneggiati accusino sintomi di stress e appassimento della parte aerea, che possono degenerare in declino irreversibile e quindi nella morte dei soggetti.

Da tutto ciò scaturisce la necessità di regolamentare in modo organico e razionale i vari lavori che interessano da vicino le aree verdi e le alberate cittadine, per salvaguardarne la sopravvivenza e garantire nel contempo la pubblica incolumità.

Aree di pertinenza delle alberature

2. Per area di pertinenza delle alberature (intesa considerando lo sviluppo dell’apparato aereo, di quello radicale e l’altezza raggiunta a maturità) si intende l’area definita dalla circonferenza tracciata sul terreno avente come centro il fusto dell’albero, secondo la seguente articolazione:

  • per alberi di prima grandezza (altezza >18m) = m 6 di raggio
  • per alberi di seconda grandezza (altezza 12-18m) = m 4 di raggio
  • per alberi di terza grandezza (altezza <12 m) = m 3 di raggio
  • Alberelli a crescita ridotta o arbusti allevati ad alberello (h<6m) = m 2 di raggio

3. Nelle aree di pertinenza degli alberi è vietato il deposito o versamento di materiali o sostanze nocive ai vegetali, compresi danneggiamenti provocati dall’impiego di erbicidi e del fuoco,il ricarico di suolo così come l’abbassamento delle quote, l’esecuzione di scavi o lavorazioni del terreno, il transito di mezzi meccanici (esclusi quelli deputati alla manutenzione del verde), il costipamento del suolo, la posa di pavimentazioni impermeabili, ed ogni altra operazione che possa comportare il danneggiamento degli alberi stessi, radici comprese o il peggioramento delle condizioni vegetative.

4. Tutti gli interventi che comportino manomissione e/o occupazione di area verde o banchina alberata, così come tutti i lavori (scavi, posa di pavimentazioni, etc.) che interessino l’area di pertinenza di alberi, dovranno essere autorizzati dalla Direzione lavori.

Allestimento cantieri su aree verdi e alberature

5. Nelle aree di cantiere è fatto obbligo di adottare tutti gli accorgimenti necessari ad evitare qualsiasi danneggiamento ovvero qualsiasi attività che possa compromettere in modo diretto o indiretto la salute, lo sviluppo e la stabilità delle piante. Tutti gli alberi presenti nell’ambito del cantiere vanno muniti di un solido dispositivo di protezione, costituito da una robusta recinzione rigida che consenta di evitare danni a fusto, chioma e apparato radicale con distanza dal tronco pari all’area di pertinenza;in casi di comprovata e documentata necessità e comunque su istanza scritta dal richiedente, tale area potrà essere ridotta a m. 3 (tre) per le specie arboree e m. 1,5 (uno virgola cinque) per gli arbusti. In tale area non saranno ammessi la posa di pavimentazione impermeabili, anche se temporanee, l’accatastamento di attrezzature e materiali alla base o contro le piante, arredi ecc., l’infissione di chiodi o appoggi, l’installazione di corpi illuminanti e di cavi elettrici sugli alberi, l’imbragamento dei tronchi, ecc. Particolare attenzione dovrà essere posta nello smaltimento delle acque di lavaggio, nella manipolazione e accumulo in cantiere di altre sostanze inquinanti (carburanti, lubrificanti, leganti, ecc.) nonché nel governo delle fonti di calore e di fuoco. Nel caso di esemplari arborei di particolare pregio o conformazione, potrà essere richiesta l’interdizione del cantiere della superficie corrispondente alla proiezione della chioma sul terreno per mezzo di opportuna recinzione.

Scavi in prossimità di alberi e arbusti tutelati

6. In casi di comprovata e documentata necessità e comunque su istanza scritta del richiedente, la Direzione lavori potrà autorizzare l’esecuzione di scavi all’interno dell’area di pertinenza degli alberi.

7. Con l’obiettivo primario di salvaguardare la pubblica incolumità nel caso di scavi da eseguire a distanze inferiori a quelle prescritte, al fine di arrecare il minor danno possibile alla futura stabilità meccanica del soggetto arboreo, dovranno obbligatoriamente essere adottate particolari precauzioni quali ad esempio: scavi a mano, rispetto delle radici portanti evitandone il danneggiamento o l’amputazione, impiego di attrezzature particolari nel tratto di scavo prossimo alle piante (spingitubo, microtunneling, sistemi di aspirazione, escavatori a risucchio, soffiatori a pressione, lance ad aria compressa tipo Air Spade ®, ecc.).

8. Qualora durante gli scavi, anche al di fuori dell’area di pertinenza,non sia possibile evitare la rimozione di radici e sempre previo assenso della Direzione lavori, queste dovranno essere asportate con taglio netto (e non strappate) con motosega o cesoie, provvedendo alla tempestiva disinfezione delle superfici di taglio per mezzo di opportuni anticrittogamici. I principi attivi da impiegare saranno di volta in volta prescritti dalla Direzione lavori, nell’ambito del parere scritto di competenza. Se le piante interessate sono del genere Platanus si richiama l’osservanza puntuale di quanto disposto dal D.M. 412 del 3 settembre 1987, dal Decreto 17 Aprile 1998 “Disposizioni sulla lotta obbligatoria contro il cancro colorato del Platano”.

9. Il materiale di risulta proveniente dagli scavi e contenente inerti derivanti da demolizione di manufatti preesistenti (cls, laterizi, asfalto, ecc.) ricco di pietrame e/o ciottoli, nonché quello risultante dalle superfici danneggiate da transito di veicoli e da accumuli di materiali dovrà essere allontanato al momento stesso dalla manomissione. A manomissione ultimata la colmatura degli scavi dovrà essere effettuata secondo le norme seguenti:

  • asportazione del materiale non compatibile, (inerti, zolle, ciottoli, ecc.) e apporto di terra agraria per ripristinare la quota richiesta con l’area circostante non manomessa per uno spessore che sarà indicato dai tecnici preposti;
  • accurato assestamento e livellamento del terreno.

Ripristini di aree verdi pubbliche e interventi agronomici

10. In caso di danneggiamento del verde (ad esempio in occasione di scavi e / o lavori di qualsiasi natura), qualsiasi intervento di potatura o di cura di parti danneggiate (comprese le radici) e/o di ripristino di aree verdi danneggiate (compresi i tappeti erbosi) deve essere eseguito dalla Direzione lavori, a spese di chi abbia operato il danno, sotto l’assistenza tecnica di personale dalla Direzione lavori.

11. In caso di danneggiamento di tappeti erbosi il ripristino dovrà essere eseguito in modo da rendere omogenea l’intera superficie a prato dell’area; per aiuole o giardini di particolare pregio o rappresentanza potrà essere richiesto il ripristino del tappeto erboso a pronto effetto con l’impiego piote o zolle erbose o tappeto erboso in rotoli.

12. Sono comprese negli oneri di ripristino, a carico di chi abbia operato il danno, anche le operazioni di manutenzione e bagnatura per 12 mesi sino a completo attecchimento del verde ripristinato.