Potatura degli alberi
25ott2007
Potatura: le età dell’albero
Ogni albero si sviluppa in funzione delle condizioni del terreno e del lima del luogo dove si trova a vivere e secondo schemi geneticamente predefiniti. Questo vale sia per la parte aerea che per l’apparato radicale. Un albero giovane ha un modo di ramificare completamente differente da quello che da adulto gli permetterà di raggiungere il pieno sviluppo, e da quello che in vecchiaia gli permetterà di rinnovare la vegetazione e di prolungarne l’esistenza (per certi alberi di decine o centinaia di anni).
Di questo bisognerà tenere conto nell’eseguire gli interventi di potatura che, se eseguiti correttamente e con i giusti intervalli di tempo, permetteranno all’albero di svilupparsi pienamente, in modo armonioso e strutturalmente solido.
Con la potatura si potranno correggere tempestivamente eventuali difetti che nel tempo potrebbero trasformarsi in seri problemi di solidità, si imposterà nell’albero giovane lo scheletro della futura chioma, si elimineranno rami secchi o mal disposti, si favorirà il rinnovo delle strutture nell’albero maturo.
La scelta di “cosa e quanto potare” è perciò strettamente legata all’ età fisiologica dell’albero.
Potatura dell’albero: quando e quanto potare?
La percentuale di chioma viva che è possibile rimuovere con la potatura, senza arrecare danni all’albero, è variabile con l’età della pianta: in alberi giovani sarà ancora sopportabile una riduzione fino al 40-50% di massa fotosintetica, mentre in un albero maturo ogni ramo vegetante è prezioso per l’equilibrio energetico. Il taglio di ritorno è la tecnica più corretta per ottenere la riduzione della chioma rispettando quanto più possibile la fisiologia e l’estetica dell’albero. Perché un taglio di ritorno sia corretto, occorre che la cima di sostituzione prescelta abbia un diametro di almeno un terzo rispetto al ramo rimosso con la potatura e possa effettivamente diventare il nuovo asse di crescita.
Le stagioni più adatte per potare sono l’inverno (dopo la caduta delle foglie) e la piena estate (dalla seconda metà di giugno).
Assolutamente da evitarsi i periodi di caduta e di emissione del fogliame. La potatura all’inizio dell’inverno non toglie all’albero le sue riserve d’amido ma per contro, espone più a lungo il legno a possibili infezioni. Alla fine dell’inverno vengono tolte molte sostanze di riserva, ma l’emissione di legno da ferita sairà più rapida. In estate si avrà una minima produzione di ricacci, mentre l’albero avrà ancora tempo sufficiente per attivare le sue barriere.
Potatura dell’albero: dove tagliare?
Gli alberi in natura si “autopotano” eliminando i rami e le branche non più produttivi o per la necessità dell’albero maturo di “rinnovare se stesso”. Gli alberi dispongono perciò di meccanismi e strutture proprie, in grado di isolare i rami ormai inutili e di bloccare possibili invasioni di agenti patogeni provenienti dal loro legno morto. Nell’eseguire i tagli di potatura è importantissimo rispettare queste barriere naturali, tagliando all’esterno di quel caratteristico rigonfiamento detto “collare del ramo”.
Si deve poi prestare la massima attenzione nell’evitare lacerazioni della corteccia del fusto o della branca su cui il ramo asportato si inseriva: in presenza di rami pesanti si dovrà perciò utilizzare la tecnica del taglio in tre fasi.
Limitare il diametro dei tagli è solo l’inizio: anche un piccolo taglio va eseguito rispettando le barriere naturali dell’albero.
Articolo tratta da documento SIA – Società Italiana di Arboricoltura: “Potatura l’eta dell’albero”
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