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Radici e cantieri edili

23mag2012

I lavori in prossimità degli alberi dovrebbero essere effettuati in modo da evitare impermeabilizzazione del terreno e danni alle radici. Allo scopo di limitare al massimo i danni all’apparato radicale di un albero, già in fase di progettazione delle opere dovrebbe essere eseguito uno scavo di saggio, per determinarne la presenza ed il posizionamento delle radici.

Secondo diversi autori, la distanza fra uno scavo ed un albero deve essere il quadruplo delle dimensioni del fusto ad 1 m di altezza (diametro), e comunque non meno di 2,5 m.

Per la salvaguardia degli apparati radicali degli alberi e, quindi, della loro sopravvivenza, la prevenzione del danno (=corretta progettazione delle opere) è di fondamentale importanza. Spesso, infatti, i danni causati sono di tale entità che gli alberi devono essere abbattuti.

Cosa fare in caso di danni alle radici

In caso di danni a radici con funzione statica (radici portanti) è necessario verificare la stabilità della pianta danneggiata. In caso di presunti danni non visibili, l’area del danno deve essere scoperta con molta attenzione, ad esempio attraverso sistemi ad aria (Air Spade, Suction excavator).

Radici strappate e scheggiate devono essere recise con attrezzi da taglio ben affilati. Le ferite devono essere trattate con appositi prodotti. E’ possibile eseguire interventi di biostimolazione radicale (che devono essere equilibrati e non eccessivi: un errato trattamento di concimazione su piante con apparato radicale danneggiato da scavi potrebbe stimolare una eccessiva crescita della parte aerea a scapito di quella radicale; i piani di concimazione devono pertanto essere basati sulle reali esigenze nutrizionali dell’albero).

Lo scavo deve poi essere riempito con un substrato nel quale le radici si possano facilmente sviluppare.

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