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Problemi radicali delle piante ornamentali

20ott2007

Problemi radicali delle piante ornamentali – Le radici delle piante possono ammalarsi e morire per molte cause. Ambienti sfavorevoli che producono ristagno idrico o condizioni di siccità, sono le cause più comuni della scarsa salute delle radici delle piante ornamentali. Ci sono anche dei funghi nel suolo che hanno la capacità di infettare le radici e causarne la decomposizione. Se le radici principali o il colletto sono attaccati da marciumi radicali o altri problemi, la pianta intera può appassire e può morire Drapidamente. Se vengono interessate solamente le radici secondarie, la pianta può deperire lentamente e generalmente può apparire malaticcia e stentata. Le radici malate o danneggiate possono essere presenti solamente su una parte del sistema radicale di una pianta e possono produrre i suddetti sintomi solo su una parte della chioma.

Diagnostica
Problemi radicali delle piante ornamentaliIl primo sintomo di scarsa salute delle radici di solito è il colore del fogliame un po’ smorto. Qualche volta le foglie appaiono ingiallite e appassite. Questi cambiamenti possono accadere rapidamente o impiegare mesi per svilupparsi. Le piante legnose come alberi o arbusti possono sopravvivere in questo stato di vigore ridotto e deperire per anni.

Solo un esame diretto delle radici della pianta consente di verificate la presenza di problemi radicali. L’esame dovrebbe essere fatto appena la pianta mostra i primi sintomi o subito dopo morta, non dopo molto tempo dalla morte.

Su apparati radicali sani sono ben visibili le piccole radici assorbenti bianche. Quando ci sono problemi radicali, queste piccole radici sono assenti. Le radici in decomposizione saranno marroni e mollicce. Il tessuto esterno delle radici potrà sfaldarsi facilmente o essere sfilato via con le dita lasciando il centro della radice, che sembrerà come un piccolo filamento bianco o marrone.

Molto dei funghi di marciumi radicali, oltre ad attaccare le radici piccole invade anche le radici più vecchie ed i tessuti del fusto. Su piante con tronco semilegnoso, i sintomi sono visibili sulla superficie del tronco, estendendosi a varia distanza dalla superficie del suolo. Su piante legnose invece la regione dalla linea del suolo all’inserimento delle radici primarie (l’area del colletto) può essere esaminata sbucciando la corteccia. Le infezioni possono essere localizzate oppure copDrire l’intera zona. Inizialmente possono apparire come righe marroni nel legno sotto la corteccia. Più tardi, si possono formare dei cancri ben definiti. Il legno infetto spesso è rosso mattone o marrone e c’è una netta linea di demarcazione tra tessuto sano e infetto.

I marciumi e gli altri problemi radicali generalmente insorgono quando le piante crescono in condizioni sfavorevoli. Le strategie della prevenzione perciò prevedono cambiamenti culturali finalizzati ad aumentare il vigore della pianta. Questi includono il miglioramento del drenaggio del suolo e l’adozione di tecniche di piantagione corrette. È importante adottare queste strategie specialmente in situazioni dove le piante sono morte e voi intendete sostituirle nella stessa ubicazione.

Problemi radicali delle piante ornamentali
Migliorare il drenaggio del terreno

Gran parte dei problemi radicali possono essere prevenuti provvedendo un buono drenaggio del suolo. La maggior parte delle piante viene attaccata alle radici da patogeni fungini che provocano marciumi quando la base della pianta e delle radici permane per molte ore un ristagno idrico. Questo è particolarmente vero durante la tarda primavera ed i mesi estivi, quando gli organismi patogeni sono molto attivi.

Problemi di ristagno superficiale possono essere prevenuti facilmente modellando adeguatamente le pendenze. La superficie del suolo deve essere sempre inclinata via dagli edifici. Aree più basse qualche volta causano problemi perché non possono essere modellate per favorire uno scorrimento superficiale delle acque adeguato. In tali casi ci sarà bisogno di costruire dei canali di scolo o fognature sotterranee.
Il buono drenaggio interno del terreno, cioè il movimento di acqua attraverso il suolo, influenzerà la profondità effettiva dell’apparato radicale ed il risultante vigore della pianta. Molti terreni rimangono saturi di acqua al loro interno a causa di strati di argilla o pietra posti sotto di loro. I suoli sabbiosi generalmente sono asciutti, ma possono essere soggetti alla siccità. A causa della loro scarsa ritenzione idrica, necessitano di irrigazioni leggere e frequenti.
Il drenaggio interno dovrebbe essere buono su suoli profondi e con profilo in pendenza. Gli strati che impediscono la penetrazione dell’acqua, comunque possono causare scarso drenaggio interno anche su terreni declivi. Questo generalmente appare come una macchia d’umidità o addirittura ristagno idrico nella parte bassa del pendio, ben visibile in superficie. Ovviamente in queste condizioni lo sviluppo Problemi radicali delle piante ornamentalidelle radici ed il vigore della pianta sono influenzati negativamente. Inoltre, un terreno in pendenza può avere un buon drenaggio sia interno che in superficie ma spesso alla base del pendio si verifica un ristagno che rimane bagnato per molto tempo. Mettendo una fognatura o un dreno lungo il pendio, vicino alla sua base o solo sopra una macchia di umidità, questo raccoglierà l’acqua e migliorerà il drenaggio.
Qualche volta nei suoli urbani si trovano falde acquifere poco profonde o ristagni idrici d’altro tipo. Se la localizzazione di questa acqua è al di sotto delle radici non c’è problema. Se invece interessa queste ultime, è necessario installare delle fognature sotterranee per rimuovere l’acqua in eccedenza.
Strati compattati di sottosuolo argilloso, o di solida roccia spesso causano problemi di drenaggio interni. Si svilupperà un ristagno o una zona satura d’acqua sopra lo strato compatto che impedisce la percolazione dell’irrigazione. Questa zona favorisce lo sviluppo degli organismi patogeni delle radici a meno che non si trovi più in profondità dell’apparato radicale. Se il suolo che si trova sotto lo strato compattato è permeabile, è possibile migliorare le condizioni idriche. Questo viene fatto rimuovendo lo strato compattato in fondo alla buca di piantagione e rimettendo il terreno buono. In alcuni casi possono essere praticati dei fori attraverso lo stato compatto per facilitare il drenaggio dell’acqua.
Per particolari alberi o arbusti, nei terreni compattati o con strati impermeabili, vengono fatte delle buche di piantagione provviste di drenaggi al fine di fornire le condizioni per la loro sopravvivenza. Queste di solito sono misure prese in casi speciali, ma per la buona crescita della pianta in tali luoghi, sono necessarie.

Piantare evitando problemi radicali
La buca di piantagione dovrebbe essere almeno due volte l’ampiezza della massa delle radici, se si stanno usando piante in vaso. La buca dovrebbe essere grande abbastanza per accogliere le radici senza accalcarle troppo. Le pareti della buca devono essere di terreno smosso non compattato. Controllate le condiziona di drenaggio. Se siete incerti riempite una buca con acqua. Se l’acqua percola via in 24-28 ore massimo si può presumere che c’è abbastanza drenaggio. Se questa rimane più a lungo nella buca, è necessario prendere delle misure correttive (vedi sopra), oppure piantare solamente specie tolleranti ai ristagni idrici.
Mescolate i diversi strati del suolo rimosso, per riempire la buca dopo averci posto la pianta. Rompete bene lo strato esterno della superficie intricata di radici delle piante in vaso per incoraggiare la loro crescita nel suolo circostante. Assicuratevi di drizzare in fuori qualsiasi radice ritorta a girare intorno alla zolla per evitare che con il tempo strozzi la pianta.
Posizionate le piante in modo che siano leggermente più alte dopo l’assestamento, rispetto a come erano nel contenitore o in vivaio. Non mettete mai la pianta più profonda di come è stata allevata. Portate il terreno circostante al livello del suolo precedente. In luoghi scarsamente drenati e con problemi di ristagno idrico, può essere necessario piantare ancora più sollevati rispetto al livello del terreno. Queste piantagioni rialzate possono essere delimitate con pietre, vecchie traversine ferroviarie, o gli altri materiali specialmente adatti per uso paesaggistico. Pacciamare leggermente la superficie del suolo per ridurre il pericolo degli stress di calore e di umidità.

Affrontare i problemi delle radici
Che cosa si può fare per salvare una pianta che è già danneggiata? Alcuni fungicidi sono piuttosto efficaci contro i marciumi radicali e del colletto sulla produzione di piante allevate in vivaio o in vaso. Ancora non sono state condotte prove sufficienti per verificare la loro efficacia su piante già poste a dimora nel paesaggio. Migliorare il drenaggio, come menzionato sopra, può salvare alcune piante. Altri trattamenti che possono aiutare sono:

– Evitate gli eccessi idrici. Molte delle essenze usate per gli impianti a verde richiedono poche irrigazioni, spesso solo di soccorso, una volta che si sono affrancate dopo i primi anni. Consentite sempre al terreno intorno alla pianta di asciugarsi per alcuni centimetri sotto alla superficie, prima di annaffiare di nuovo.

– Non irrigare direttamente la base di alberi e arbusti. Annaffiate lontano dai tronchi.

– Migliorate le condizioni idriche intorno al colletto della pianta esponendo la base del tronco in modo che sia più asciutta. Rimuovete il suolo accumulato o parte della pacciamatura. Comunque, non esponete le radici all’aria.

– Non concimate le piante durante i periodi caldi o asciutti.

– Applicate le tecniche di pacciamatura e aerazione profonda per migliorare le condizione del suolo. La pacciamatura profonda accelera il drenaggio dell’acqua in eccesso e conserva la necessaria aerazione del terreno durante periodi umidi, migliora l’infiltrazione dell’acqua durante periodi asciutti, e promuove la formazione di un eccellente apparato radicale. Questa tecnica consiste nel praticare dei fori nel terreno larghi 3-5 cm, profondi circa 50, in circoli fino a 30-50 cm oltre la proiezione della chioma (dove sono localizzate le radici assorbenti). Quindi riempire i buchi con una miscuglio in parti uguali di torba e materiale drenante come pomice o perlite.

– Irrigate a sufficienza le piante sempreverdi e le conifere durante l’inverno e nel tardo autunno se le condizioni sono asciutte. Queste piante continuano ad aver bisogno di acqua tutto l’anno.

– L’utilizzazione di fungicidi generalmente non viene prescritto per il controllo dei marciumi radicali in piante a dimora nel paesaggio. Questo perché le pratiche culturali elencate sopra controllano in maniera naturale la maggior parte dei problemi. Inoltre i fungicidi sono difficili da applicare alle radici di piante mature e difficilmente guariranno le radici già infettate.

Stephen Nameth e Jim Chatfield – Ohio State University – stituto di Patologia Vegetale